
Il palasport di Wroclaw è in vero un teatro, con le sembianze di una chiesa, la cupola altissima e un look esterno che non ricorda affatto un impianto sportivo. Costruito per accogliere spettacoli teatrali e concerti di musica classica addirittura 101 anni fa nel 1912, con il tempo è stato riconvertito. Si chiama Hala Stulecia ed è il tempio dello Slask Wroclaw, che qualche anno fa era il club di riferimento in Polonia, poi ha lasciato il suo posto al Prokom e adesso aspira a riprenderselo anche se è Zielona Gora la formazione numero 1 del movimento, al momento attuale. Curioso che tre dei giocatori dello Stelmet siano stati allenati in momenti differenti da Massimo Cancellieri: Russell Robinson, Craig Brackins e Erving Walker. Allo Slask ha anche allenato Piero Bucchi, tra la sua esperienza di Treviso e quella di Napoli che anticipò i due anni e mezzo di Olimpia.
QUI WROCLAW – Nicolò Melli non è più l’unico giocatore dell’Olimpia a leggere libri cartacei, sfuggendo sia alla ritrosia della lettura che alla tentazione di farlo solo su strumenti tecnologici moderni. David Moss legge “Killing Kennedy”, una “non-fiction” sugli anni dell’uccisione del Presidente americano John Fitzgerald Kennedy nel 1963. All’allenamento la squadra è accolta dalle prove della cerimonia di apertura del torneo (tra le due semifinali), le luci sono quasi tutte spente, il campo invaso dall’effetto fumo. L’allenamento dura circa un’ora ed è quello classico del giorno della partita, un po’ di ripasso tecnico e tante gare di tiro. Al rientro in hotel, scatta il meeting. I giocatori entrano alle 12.00 e si presentano nella sala da pranzo alle 12.53, con i loro scouting-report arrotolati in mano.
QUI HALA STULECIA – La prima sorpresa arriva quando a bordo campo compaiono tre tifosi con le sciarpe biancorosse e le felpe Olimpia. Uno vive a Wroclaw, gli altri hanno scelto di fare il week-end in Polonia e ne hanno approfittato per dare un’occhiata ai ragazzi. La partita è difficile. Zielona Gora gioca meglio nel primo tempo “in cui abbiamo sofferto in difesa in particolare nel pick and roll centrale e nel coprirci a rimbalzo; in attacco nel llata adistribuire la palla contro la loro energia”, spiega il coach Luca Banchi. Ma nella ripresa va decisamente meglio. Keith Langford gioca un terzo quarto da 14 punti e tiene la squadra incollata allo Stelmet. Nel quarto periodo, arrivano le triple di David Moss, si accende MarQuez Haynes con cinque punti in fila, Alessandro Gentile controlla diversi rimbalzi, CJ Wallace è un leone che butta sul parquet le energie rimaste in 31 minuti di estremo utilizzo, Nicolò Melli gioca una partita sicura al tiro, solida in difesa. Nel quarto periodo, lo Zielona Gora viene agganciato e saltato. La vittoria arriva in un finale improvvisamente comodo. Nell’altra semifinale vince Turow contro i padroni di casa dello Slask Wroclaw che rimontano ma perdono nel finale la battaglia dei tiri liberi. In mezzo anche una cerimonia di apertura e le parole di Gentile: “Loro sono una squadra dura e atletica – dice pensando soprattutto a Christian Eyenga – noi nel secondo tempo abbiamo avuto la faccia e lo spirito giusti”.