
L’auto di Alessandro Barenghi, magazziniere-tuttofare dell’Olimpia, sgomma davanti al Royal Garden di Assago. Sono le 7 in punto e l’Olimpia parte per il torneo di Brindisi. Trasferta anomala, si debutta contro squadre di Serie A (Sassari il primo avversario) e si viaggia il giorno della gara, con una sveglia brutale. David Moss sprofonda immediatamente sul suo sedile e dorme per l’intero viaggio verso Linate. Sono assenti Alessandro Gentile e Nicolò Melli (Nazionale italiana), Samardo Samuels (in volo da Miami verso Milano), Angelo Gigli, Momo Tourè e CJ Wallace, tutti in fase di recupero ma rimasti a casa per le terapie e i lavori del caso. Anche Drago Pasalic, uno degli aggregati, ha lasciato il gruppo. C’è David Chiotti che debutta. Con lui anche i babies Merlati e Scomparin.
Sul bus Massimo Cancellieri, assistente di Luca Banchi, è il primo ad accendere il computer, ma già a Linate terrà banco per il suo fresco interesse per le storie di cronaca nera, dai serial killer in giù. Si discute della Nazionale impegnata in Slovenia, della prova del Capitano Gentile contro i padroni di casa, 20 punti e un’efficacia straordinaria. L’aereo arriva addirittura in anticipo e anche la piccola disavventura del passaporto di Moss rimasto sul volo viene prontamente disinnescata con il ritrovamento immediato del documento. Non brilla il sole su Brindisi, cade persino qualche goccia di pioggia. Si alloggia all’Orientale in pieno centro. Jerrells fa coppia in camera con Cerella, Haynes con Kangur e Moss con Langford. Alle 12.30 scatta il classico meeting del giorno della partita. Poi il pranzo, fianco a fianco con gli avversari di Sassari, altro fatto anomalo. Così si decide al volo che loro giocheranno in bianco e l’Olimpia indosserà le maglie rosse. C’è Marques Green che lo scorso anno a Brindisi fu decisivo nella vittoria contro l’Enel che evitò l’eliminazione dalla Coppa Italia. Davanti all’hotel ci si imbatte in Matteo Formenti, guardia-ala dell’Enel, e ne approfitta per un caffè con il vecchio amico Giustino Danesi, il preparatore atletico che conosce più giocatori al mondo.
Alle cinque della sera, orario da tè o da corrida, scatta lo snack pregara. Trenta minuti dopo si parte verso il Palasport di Brindisi, intitolato al grande Elio Pentassuglia, allenatore locale che poi fece molto bene soprattutto a Rieti (vinse la Coppa Korac) e allenò anche a Varese. “Big Elio”, com’era soprannominato per la sua stazza, morì nell’ottobre del 1988 a soli 56 anni in un incidente stradale. Oltre che grande allenatore era noto per le sue qualità umoristiche: quando allenava a Napoli, ai tempi in cui era consentito rinunciare ai tiri liberi, dopo aver perso due partite prendendo decisioni opposte (una volta fece tirare, un’altra no), alla terza gara con finale identico prima di decidere andò sotto la tribuna stampa chiedendo ai suoi critici cosa avrebbe dovuto fare… E a Rieti quando stava “provando” il grande Willie Sojourner, dopo un paio di ganci a segno, si rivolse platealmente verso il suo general manager, Minardi, e gli fece il gesto di firmarlo subito…
Lo spogliatoio è situato nella palestra adiacente il Pala Elio, quella intitolata a Claudio Malagoli, ex eroe locale, morto prematuramente. Era un brindisino di adozione, un tiratore irreale. Si attraversa un campo per accedere all’arena principale e persino un tratto all’aperto. La partita non va bene, secondo le previsioni dello staff tecnico. Sassari è pronta, reattiva e ha i suoi lunghi titolari. L’Olimpia ha le gambe imballate e i suoi pochi lunghi non stanno benissimo. Chiotti è alla prima gara dopo molti mesi – operazione alla mano -, Kangur si è consumato con la Nazionale estone dopo una piccola operazione d’ernia e ora ne paga le conseguenze. Il secondo tempo è migliore del primo ma la sconfitta inevitabile. Sacchetti, Diener, Thomas e Linton Johnson dominano. La serata finisce con gli allenatori in una sala dell’hotel a vivisezionare la partita al video, prassi naturale persino di questi tempi. Mentre Brindisi batte Caserta e saranno dunque i campani i prossimi avversari dell’Olimpia.