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La promessa di Langford: “Non solo punti”

09/09/2013
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Keith Langford è uno dei quattro giocatori dell’Olimpia 2013/14 che erano a Milano anche l’anno passato. Ma con Alessandro Gentile e Nicolò Melli impegnati con la Nazionale, in questa prima fase della preparazione è l’unico che abbia un legame con la squadra dell’anno passato (Chiotti non si è ancora allenato a tempo pieno con il gruppo a causa dell’operazione alla mano destra). Non solo: coach Luca Banchi l’ha insignito del ruolo di capitano in attesa di Gentile per fare da guida ai nuovi. Non c’è dubbio che Keith, alla soglia dei 30 anni, con una grande carriera alle spalle a Kansas, poi soprattutto a Bologna, Khimki e Maccabi, avverta la responsabilità di agire anche da leader. E l’ha mostrato persino nelle due sgambate d’esibizione effettuate finora.

SUL RITORNO A MILANO – “Prima di tutto lasciatemi dire che sono estremamente contento di essere ancora qui. Il nuovo allenatore, il presidente, il general manager, tutti mi hanno dimostrato fiducia. Quello che dobbiamo fare è affrontare un giorno alla volta. Penso che lo scorso anno eravamo troppo preoccupati per centrare gli obiettivi prefissati. Quest’anno dal punto di vista della chimica, se guardo al nostro roster, tutto dovrebbe funzionare molto meglio in campo. E quando la chimica è quella corretta, tutto può succedere. Tutti dovremmo essere un po’ pazienti, ma lavoreremo per raggiungere il meglio molto in fretta e la mia sensazione è che la squadra sia molto migliore”.

IL NUOVO GRUPPO – “Ho molta più familiarità con molti dei giocatori e alcuni dei nuovi li conoscevo già e avevamo un rapporto buono dentro e fuori del campo da tempo. Credo che la squadra sia un buon mix di veterani e giovani che vogliono dimostrare le loro qualità, gente che ha già vinto e in generale uno stile di gioco differente in ognuno di noi che dovrebbe generare un prodotto migliore sul campo”.

IL PUNTO DI VISTA DI KEITH – “Lo scorso anno probabilmente ero concentrato soprattutto sulla fase realizzativa ma quest’anno voglio senza dubbio fare un passo avanti e far sentire la mia presenza in ogni zona del campo. Voglio aiutare la squadra ovunque serva, ad esempio i passaggi, di sicuro vogliono essere un rimbalzista molto migliore di quanto sia stato un anno fa. Probabilmente un anno fa ero concentrato più sull’aspetto offensivo, quest’anno vogliono spostare una parte della mia attenzione su altre fasi del gioco e completare il mio gioco”.