Vittorio Gallinari è uno dei ragazzi della grande classe dei nati nel 1958, come i gemelli Boselli. Non aveva grande talento tecnico e forse neppure un ruolo definito. A Milano ha giocato centro, ala forte e persino ala piccola. Ma piaceva a Peterson perché era intelligente, capiva il gioco, era totalmente un giocatore di squadra, un combattente e soprattutto un terrificante difensore, uno dei più famosi difensore nella storia del basket italiano. Non a caso l’episodio per cui è più noto risale alla finale scudetto del 1983 contro Roma quando ribaltò gara 2 marcando il playmaker Larry Wright, almeno 20 centimetri più basso ma molto più veloce e sgusciante. Milano vinse quella partita ma perse la successiva e quindi lo scudetto così ingiustamente Gallinari deve la sua notorietà post carriera ad una situazione perdente quando è stato tuta’altro che un perdente. A Milano, Gallinari ha vinto quattro scudetti, una Korac, l’Eurolega e il Grande Slam del 1987, la sua ultima stagione milanese, ha giocato sette finali scudetto. Nella seconda parte della carriera ha vinto ancora giocando a Pavia, Bologna, Verona, Livorno.