Massimo Masini è stato uno dei più grandi centri italiani, un giocatore più elegante che ruvido, non il classico muscolare d’area ma un giocatore di classe, buona mano, bello anche da vedere. Cresciuto a Montecatini, arrivò a Milano nel 1963 quando aveva solo 18 anni, si ritagliò subito una fetta di spazio e nel 1966 era giovanissimo uno dei leoni che conquistarono la Coppa dei Campioni. Negli anni successivi il suo spazio andò ampliandosi e fino a quando lasciò Milano nel 1974, Masini fu dell’Olimpia una delle pietre angolari. Vinse in tutto quattro scudetti e due Coppe delle Coppe oltre alla Coppa dei Campioni. Era in campo nello storico spareggio vinto nel 1972 a Roma contro Varese. Negli stessi anni fu una delle colonne della Nazionale giocando cinque Europei e tre Olimpiadi. Se Dino Meneghin, più giovane di cinque anni, era il braccio, la forza bruta, Masini era l’eleganza. Dopo la lunga parentesi milanese ha giocato a Rieti, al Gira Bologna e a Pordenone prima di intraprendere una dignitosa carriera da allenatore, a Montecatini e Desio.