
Jacopo Giachetti è al secondo anno a Milano ma ha giocato cinque stagioni a Roma, alcune delle annate migliori anche se improduttive della Virtus. “E’ stata un’esperienza molto importante per me. Sono arrivato a Roma da Livorno che ero un ragazzino e sono diventato un uomo. Roma mi ha fatto crescere e anche adesso è la mia base e lì conservo ricordi e tanti amici. Il mio rammarico è non essere riuscito a vincere: abbiamo spesso avuto buone squadre, competitive, ma non siamo riusciti a far felice la città, i tifosi e soprattutto il presidente Toti che ci ha sempre messo grande passione oltre che tanti soldi”.
Ricordi particolari? “Ce ne sono tanti – dice Giachetti -, ci sono state partite indimenticabili ma non una in particolare. Avrebbe dovuto essere la finale di Coppa Italia persa con Napoli. Siamo stati avanti per quasi tutta la partita salvoi buttarla via nell’ultimo minuto. Quello è un rammarico grande, perché avevamo la vittoria in pugno e ce la siamo lasciati scappare”. Molto più quella della clamorosa in gara 5 contro Biella nei quarti di finale dei playoff del 2010, quando l’allenatore era Nando Gentile. “Sì, la Coppa Italia smarrita fa più male”. Giachetti ha avuto la soddisfazione di giocare accanto a tanti grandi campioni a Roma, Erazem Lorbek, David Hawkins, Ibrahim Jaaber, Dejan Bodiroga, e persino Brandon Jennings, oggi stella dei Milwaukee Bucks della NBA. Il caso più particolare perché a Roma fece pochissimo ma dopo un pugno di mesi diventò una stella in America. “Quando venne a Roma era un ragazzino, anche un po’ impaurito, alla prima esperienza fuori da casa e soffriva la profondità della squadra e anche le dimensioni di Roma. Ricordo che faticò proprio a integrarsi nella città. Il talento era lampante anche in quei giorni, soprattutto in allenamento quando aveva meno pressione addosso. Certo, che facesse i numeri subito appena arrivato a Milwaukee non me l’aspettavo anche se lui era uno che viveva per il basket”.
Un amico che ritroverà da avversario nella gara con Roma è Gigi Datome: “E’ un ragazzo splendido, che si merita di essere la stella di questa squadra: per restare a Roma ha rinunciato ad altre opportunità, scegliendo con il cuore. Vuole essere il faro della squadra e per questo va rispettato e apprezzato. Credo che soprattutto i tifosi di Roma non dimenticheranno quello che ha fatto per la Virtus”.
L’INTERVISTA A GIACHETTI E’ SUL GAME-PROGRAM CHE POTETE LEGGERE INTERAMENTE ALLA PARTITA O SCARICARE QUI: Game Program Roma