
Se non fossi un giocatore, anzi un campione, che cosa avresti fatto? Roberta Bossoni
“Ahi, non lo so probabilmente avrei continuato a studiare e l’avrei fatto più seriamente. Non sono mai stato un appassionato di scuola ma non avendo scelta ci avrei dato dentro molto di più”.
Cos’è per te la pallacanestro? Solo una professione o qualcosa di più? Davide Permunian
“Di tutte le cose che potrei dire la professione è l’ultima. Il basket per me è molto, molto di più che un lavoro. Guai se non fosse così”.
Ale, preferiresti diventare una bandiera dell’Olimpia o confrontarti con i mostri dell’NBA? Francesco Ventura
“Domanda difficile: diciamo che vorrei essere una bandiera dell’Olimpia per molti anni e dopo giocare anche nella NBA. Non è un bel programma per tutti?”
Qual è la tua squadra NBA preferita? E perché? Stefano Grossi
“I Los Angeles Lakers. Kobe Bryant, basta il nome no?”
Con chi hai legato di più all’interno dello spogliatoio? Andrea Parvyzar
“Non ho problemi a fare amicizia con tutti e scherzare con tutti, ma per una questione di facilità di comunicazione, pur parlando un buon inglese, è chiaro che Melli, Giachetti e Basile sono i compagni con cui passo più tempo”.
Quando ti hanno chiamato a Milano hai pensato che avresti giocato nella squadra con cui tuo padre Nando ha vinto lo scudetto? Alessandro Ruocco
“No, ho pensato che sarei andato in una grande squadra, in un grande club, che sarebbe stata una strepitosa opportunità di giocare ai massimi livelli e di affermarmi vincendo il più presto possibile. Quando Nando ha vinto io ero piccolo e durante le partite giocavo con gli altri figli dei giocatori…”
Ciao Ale, ti piacerebbe un giorno giocare con Stefano e trasformare i due fratelli Gentile nella nuova versione dei cugini Diener? Stefano Gambini
“Sarebbe bellissimo, spero anche sia possibile, e poi meglio vincere con il proprio fratello che con il proprio cugino, no?”