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Euroleague Adventures: Kaunas 1

31/10/2012
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Il viaggio dell’EA7 a Kaunas comincia… al Palalido per l’ultimo allenamento prima di partire per Kaunas. La brutta notizia è l’infortunio di Gianluca Basile: flessori della coscia destra, trauma distrattivo, servono alcuni giorni di stop. Basile sarebbe diventato il secondo giocatore più impiegato nella storia dell’Eurolega in termini di presenze acciuffando lo sloveno Jaka Lakovic. Nulla da fare: aggancio rinviato. Basile resta a casa. La squadra, con 11 giocatori, sale sul bus in Piazzale Lotto e utilizza il viaggio verso Linate per divorare una pizza a testa.

TUTTI IN… RIGA – Da Milano si decolla verso Riga, Lettonia, una delle tre Repubbliche Baltiche. Temperatura bassa in partenza – ma lo sarà di più all’arrivo -: l’eroe del viaggio diventa il dottor Acquati. All’improvviso un signore di mezz’età italiana ha un malore, gli occhi fuori dalle orbite, la testa reclinata all’indietro e incapace di rispondere alle sollecitazioni. Grandissimo spavento per la moglie e i figli che viaggiavamo con lui. Attimi di spavento vero. Poi il “Doc” Acquati, si sveglia dal sonno aereo, e si precipita verso l’uomo. Lo fa stendere, gli tira su le gambe e in pochi secondi lo rimette in sesto. Pericolo scampato. Adesso si può anche ridere. Lo fanno Keith Langford e Richard Hendrix che lo accolgono al rientro al proprio posto con un applauso. Lo fa anche Malik Hairston: “You’re my hero”.

ECCOCI A VILNIUS – All’aeroporto di Riga, Malik Hairston si stira le gambe sedendosi in terra. Per scherzo gli danno una monetina, lui finge riconoscenza sussurrando in italiano “Grazie”… Nic Melli riprende tutta la scena e la custodisvce gelosamente sul suo iPhone. Da Riga a Vilnius su un piccolo aereo che mette a dura prova le giunture dei più lunghi: Ioannis Bourousis baratta il proprio posto con quello del fisioterapista Claudio Lomma e riesce a stendere le gambe. Il volo è breve, 40 minuti, ma si atterra a Vilnius nel buio e nel freddo. Ai lati della pista c’è neve. Molta. Cappellini e sciarpe si fanno largo. Il fatto di trovarsi in Lituania, uno dei paesi più innamorati di basket del mondo, lo si capisce ben presto: all’uscita dalla dogana, ci sono i fotografi a riprendere l’arrivo della squadra, nonostante l’ora (la Lituania è un’ora avanti rispetto all’Italia). Dopo i 75 minuti del tragitto da Vilnius a Kaunas, all’ingresso in hotel ci sono un paio di distinti signori di mezz’età, con le sciarpe biancoverdi dello Zalgiris che molto educatamente fanno incetta di foto ricordo e autografi. Non viene risparmiato nessuno, dal coach Scariolo ai fisioterapisti. Tutti firmano.

QUI LITUANIA – Questa è la Lituania, superpotenza del basket europeo prima della Guerra, poi costretta a rifornire di campioni la Nazionale sovietica fino a dargli i quattro quinti del quintetto che vinse l’oro alle Olimpiadi di Seul (Kurtinaitis, Homicius, Marciulionis e Sabonis) e dopo l’indipendenza, nel 1992, dopo un anno di vita, raccogliendo i fondi grazie all’intervento di Marciulionis che già giocava nella NBA, si qualificò per i Giochi di Barcellona dove vinse la medaglia di bronzo, battendo nella finalina la squadra russa. Domani l’EA7 Olimpia Milano giocherà in un impianto da 15.000 spettatori. Sorge nel mezzo del nulla ma dentro – garantiscono – è il migliore d’Europa.

L'ALLENAMENTO AL LIDO
LA PARTENZA IN PULLMAN
FOTSIS ATTENTO!
ECCO LO ZALGIRIS