
La prima trasferta di Eurolega è cominciata presto, alle 8.30, al Lido, quartier generale dell’Olimpia Milano. Alle 9.12, puntuale come un orologio svizzero, il pullman dell’EA7 è arrivato alla Malpensa per il primo dei due voli che hanno portato la squadra a Zagabria. Il primo Milano-Vienna e dopo una sosta di circa un’ora in Austria praticamente per la colazione e ricaricare le batterie (di cellulari e ipad, soprattutto…) l’ultimo tratto prima di arrivare a Zagabria.
Giornata di sole in Croazia. Il pullman del Cedevita (griffato con il logo del club e dello sponsor) ha trasportato la squadra nell’hotel situato al di là della piazza, pedonale, su cui è costruita la Dom Sportova Arena, vecchio teatro dei trionfi di Drazen Petrovic che portò il Cibona a due titoli europei consecutivi dopo essere approdato a Zagabria da Sibenik e prima di volare a Madrid e nella NBA. Pranzo dopo le 14.30, poi riposo prima della riunione preallenamento delle 19. L’impianto è un po’ antico ma ospita anche il comitato olimpico croato.
L’Olimpia giocherà in maglia bianca, per quanto la divisa da trasferta in Europa sarebbe nera, ed è al completo anche se Keith Langford ha un sopracciglio (quello destro) ferito come se fosse quello di un pugile: colpa di un fortuito scontro con Jacopo Giachetti nell’ultimo allenamento milanese prima di partire per la Croazia. Il più carico promette di essere Rok Stipcevic, che gioca “in casa” e affronta un temibile avversario come Marques Green che ha battuto due volte però quando giocava a Varese e l’americano era ancora ad Avellino.