L’Olimpia non ce la fa, nel corpo a corpo conclusivo monta una rimonta imponente con Andrew Goudelock (28, 6/10 da tre) ma arriva “corta” sul traguardo. Perde 84-80, chiude il girone di andata 11-4, seconda per vittorie conquistate, terza nella classifica avulsa, rimpiange di essersi lasciata sfuggire Venezia nel cuore del quarto periodo fino a meno 11 condannandosi ad una rimonta disperata che non riesce.

IL PRIMO TEMPO – Venezia sceglie un quintettone, con Ress e Watt più Orelik da 3 per sfruttare la sua taglia fisica contro l’assetto più “piccolo” dell’Olimpia. Andrew Goudelock aggredisce la partita con due perle in entrata, Kuzminskas segna a rimbalzo e il 6-0 forza il time-out immediato di Coach De Raffaele. L’Olimpia esegue bene nei primi minuti, Theodore con due jumper lunghi dopo una penetrazione, conserva i cinque punti di vantaggio anche quando Venezia comincia a segnare. Tonut lancia la raffica di Orelik che con due triple consecutive nel momento in cui Milano s’inceppa in attacco supera per la Reyer sul 17-15. Venezia finisce meglio il primo periodo, improvvisamente avanti di sei, 23-17. Cinciarini alza la pressione della difesa nel secondo periodo, segna anche un jumper dalla media. Milano fa 4-0 e si riporta a meno due. Gudaitis usa tutta la sua combinazione di stazza ed energia per alzare il volume dentro l’area. Segna, prende rimbalzi, stoppa e rimette l’Olimpia avanti, 31-27, quando Bertans “gira” l’angolo e arriva al ferro. Il suo passaggio in panchina però coincide con un nuovo momento di crisi in cui il canestro di Venezia si “chiude” e quello dell’Olimpia si “allarga”. Cinque punti consecutivi di Haynes (14 all’intervallo) affondano Milano a meno sette, 40-33 con un parziale di 13-2 che obbliga Coach Pianigiani al time-out. Al rientro, Theodore (10 nel primo tempo) segna da tre, Bertans ruba un pallone per due punti facili in contropiede, poi al canestro di Biligha risponde Goudelock con un triplone da metà campo approvato dall’instant-replay. L’Olimpia chiude meglio il secondo periodo, sotto 44-43.

IL SECONDO TEMPO – Haynes apre il terzo quarto come aveva chiuso il secondo, segnando da tre. Goudelock risponde subito. Tarczewski segna il lay-up del vantaggio Olimpia. Ress allo scadere dei 24 secondi replica di mestiere (qui l’ala della Reyer, Gediminas Orelik si infortuna al ginocchio sinistro ed esce in barella). Venezia tenta un nuovo allungo approfittando di tre errori tra banalità e sfortuna che affliggono l’Olimpia in una sequenza davvero sfortunata. Poi si mette al lavoro Goudelock: segna un lungo jumper allo scadere dei 24″ poi due volte con incursioni a centro area. Rimette l’Olimpia avanti sul 54-52. Con il terzo fallo di Theodore le squadre chiudono il terzo periodo con pareggi, vantaggi minimi, controsorpassi. L’Olimpia lo chiude avanti 60-59 con due grandi canestri di Gudaitis. Ma il quarto periodo comincia con un calo di efficacia offensiva importante: nei primi quattro minuti l’unico punto arriva dalla lunetta. Venezia arma Dominique Johnson e Michael Bramos. I loro missili spingono Venezia avanti, poi anche Watt segna da tre. Il parziale è 13-0 e la Reyer prende il largo. Goudelock con una tripla dall’angolo e una seconda in transizione firma un 6-0 che ricuce il distacco a meno cinque punti. Gudaitis, imbeccato da Theodore, riduce a meno tre. L’Olimpia perde delle occeasioni, su una palla vagante a rimbalzo è punita dal jumper di Haynes. Prima Micov e poi Goudelock segnano da tre ma Venezia mantiene il margine. A nove secondi Watt va in lunetta sul fallo tattico di Pascolo. Fa 1/2. C’è tempo per una rimessa e un tiro da tre – oggettivamente difficile – per Goudelock, Gudaitis mette le mani sul rimbalzo ma non riesce a controllarlo. Venezia vince 84-80 con il sigillo conclusivo di Bramos.

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