Ecco alcuni dei temi principali toccati da Coach Jasmin Repesa durante la sua prima full-immersion pubblica a Milano.

Su Alessandro Gentile e il mercato: “Considerata l’età è molto maturo sia come giocatore che come persona. L’ho aiutato a crescere a Treviso, quand’era giovanissimo, conosco bene lui e tutta la famiglia perché Nando era con me a Roma. E’ una famiglia che vive di pallacanestro, crede nel lavoro. Sia io che il Presidente nella costruzione della squadra abbiamo deciso di partire dalle persone, quelle che tengono alla nostra maglia, che non vanno troppo fuori, che siano ottimi professionisti. Sono dettagli molto importanti e decisivi. Oggi però parliamo di nulla perché abbiamo sotto contratto solo due giocatori, Gentile e Bruno Cerella. Vogliamo giocatori che siano in grado di giocare bene assieme, che facciamo innamorare i nostri tifosi e mi piace molto che l’anno scorso il Forum sia stato sempre gremito. E’ molto importante e vorrei fosse ancora così. Cinciarini? E’ un giocatore da considerare, non solo perché italiano, fa giocare bene la squadra, l’ha fatto dappertutto, è un ottimo ragazzo ma ci sono da vedere tante cose prima di prendere una decisione, dobbiamo parlare con lo staff, con Flavio Portaluppi  e poi decidere davvero”.

Su Nicolò Melli: “Il suo contratto è scaduto, ci siamo parlati molto anche oggi per vedere cosa possiamo fare per fare in modo che resti nella sua casa. Come allenatore credo molti nei giovani giocatori e a lui posso garantire che lo porterò ad un altro livello rispetto ad adesso. In società sono soddisfatti tutti dell’atteggiamento, della sua etica di lavoro ma come allenatore sono sicuro che se rimarrà qua, e noi vogliamo tenerlo, faremo di lui un giocatore migliore”.

Il campionato italiano: “Ho visto tantissime partite, ho visto l’Olimpia in Eurolega. Il campionato è ben diverso rispetto a dieci anni fa ma allo stesso tempo interessante. Il gioco è migliorato, si gioca più velocemente e l’atletismo è più importante. Noi dobbiamo prendere la stessa strada dal punto di vista della chimica ma i nostri obiettivi di gioco devono essere un po’ più alti di tutti gli altri, pur con il massimo rispetto”.

Che squadra faremo: “E’ presto ma io non guardo a chi è americano o europeo. Io guardo alla professionalità, al lato umano, a chi considera davvero il basket il proprio lavoro. Partiamo da qui. Di sicuro non prenderemo dei rischi guardando giocatori con un po’ più di talento e un po’ meno professionalità: questo non ci interessa”.

Condividi l’articolo con i tuoi amici e supporta la squadra

Condividi l’articolo con i tuoi amici e supporta la squadra

URL Copied to clipboard! icon-share