Così Coach Simone Pianigiani ha commentato gara 3 della finale scudetto: “Non siamo stati bravi a capire il tipo di partita permessa e ci siamo innervositi dopo un inizio non brillante ma attento. Nel primo tempo abbiamo tirato bene da tre ma poco perché loro hanno messo pressione sul perimetro. Tuttavia avevamo lo spazio per attaccare l’area. Lì abbiamo sbattuto contro un muro ma nonostante questo i miei ragazzi non trovavano falli o tiri liberi e si sono innervositi. In questa situazione loro hanno macinato rimbalzi offensivi e sono stati quelli che ci hanno fatto male. Siamo arrivati vicini a rimontarli alla fine ma la partita è stata la loro partita. Non è una novità di oggi se qui finisce spesso con antisportivi o espulsioni. Noi dobbiamo limitare le palle perse, strappare qualche rimbalzo in più e stare più calmi perché possiamo vincere anche se non si gioca proprio a pallacanestro o sopra i nostri errori. I due falli di Goudelock all’inizio non sono quelli che hanno deciso la partita. Lui si è innervosito ma non per i falli piuttosto per quello che non riusciva ad avere in attacco e vale per tutti. Ad esempio Bertans che non è notoriamente un giocatore fisico è uscito per falli anche oggi. Di certo non siamo stati bravi in avvio di terzo quarto perché a dispetto di una partita diversa dalle prime eravamo sotto di 4 a metà gara quindi potevamo farcela lo stesso. La differenza di tiri liberi 30 a 10 ci ha penalizzato. Noi dobbiamo essere pronti ad eliminare questa differenza, la stessa che Milano subì un anno contro lo stesso avversario. Vuol dire che non abbiamo allargato abbastanza il campo ad esempio ma di sicuro non è stata una partita in cui una squadra è normale che abbia tirato zero liberi in un tempo e l’altra non sia andata in bonus in nessuno dei due quarti iniziali. Avevo detto dopo gara 2 che sarebbe cambiato tutto qui, che Sutton e Hogue in casa possono produrre di più e di più è concesso, e il risultato è stato questo. 30 liberi loro, 10 noi. Così non si può vincere. Lo dico perché dobbiamo fare meglio da questo punto di vista se vogliamo vincerne una a Trento. Resta il fatto che dobbiamo appunto vincere fuori casa: il vantaggio attuale non è ancora nulla”.

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