Coach Simone Pianigiani ha partecipato alla trasmissione “Tutti Convocati” di Radio 24. Ecco la sintesi del suo intervento: “La stagione non si può racchiudere in una giocata, quella di Goudelock in gara 5, perché ci sarebbe stata comunque tanta pallacanestro da giocare ma è vero che ci sono immagini che spiegano tanto e quella di un giocatore piccolo, che è un attaccante, che esegue un gesto da straordinario difensore a un decimo di secondo dalla fine la ricorderemo per sempre”.

Vincere a Milano: “Se vincere a Milano fosse facile allora nessuno dovrebbe avere ambizioni in EuroLeague perché il budget non lo consentirebbe. Vincere è sempre difficile, e quest’anno il campionato era di livello più alto e tanti avevano ambizioni e lo dicevano. Il budget più alto ti permette di avere una squadra che fronteggia stagione da 76 partite come è stato quest’anno ed è l’unica italiana che fa l’EuroLeague. Succede così dappertutto, penso a Valencia che fa l’Eurocup e vince il titolo spagnolo mettendo in fila Real Madrid, Barcellona e Baskonia, fa l’EuroLeague e va fuori al primo turno dai playoff con un budget altissimo. Ma è vero che ha un sapore particolare: perché sono 28 titoli, entri in sede e vedi le foto di chi ti ha preceduto, per quello che significa l’Olimpia a Milano e ovunque in Italia. L’Olimpia non è mai una squadra normale per il movimento italiano”.

La squadra: “L’idea fin dal principio era quella di provare a ripartire con un ciclo e vivere una stagione di transizione nel roster, ma poi la squadra è stata anche diversa da quella immaginata, con la presenza poi svanita di Young e Jefferson che dovevano proteggere esterni piccoli dandoci fisicità e atletismo. Quando si è infortunato Theodore abbiamo cambiato una volta di più. Ma dallo zoccolo duro di quest’anno c’è l’idea di ripartire e dare continuità”.

Sull’EuroLeague: “Quest’anno eravamo fuori dai playoff ma ci siamo ammazzati per vincere qualche partita in più di EuroLeague. Noi vogliamo competere e stare lì. Con due vittorie in più, gare perse di un niente, avremmo superato tre o quattro squadre. La cosa importante è dare continuità, competere come quest’anno ma vincendo più partite e rimanere nella fascia delle squadre che giocano per i playoff perché poi può capire di trovare il corridoio giusto. L’EuroLeague è una brutta bestia, perché ci sono due o tre squadre che entrano sempre nelle Final Four. La chiave è competere, giocare alla pari, costruire un vissuto. Noi abbiamo perso tante partite punto a punto e invece dobbiamo vincerne di più. Ma la continuità dobbiamo costruirla senza ansie perché non puoi programmare nulla, non può farlo nessuno neppure chi spende milioni e milioni come il CSKA ma di titoli ne vince uno ogni cinque o sei pur provandoci tutti gli anni. Noi vogliamo competere e poi avere la faccia tosta di giocare alla pari con squadre come il Real Madrid eccetera. Siamo i primi a non voler arrivare penultimi ma dobbiamo anche essere realisti e sapere che siamo sempre più vicini come mentalità alla NBA”.

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