L’Uragano Joaquin insegue l’Olimpia nella sua tappa di trasferimento da Chicago a New York. A causa del maltempo il volo United Airlines non parte alle 12 locali ma alle 14. La prima ora viene spesa in aeroporto ma la seconda trascorre lentamente sopra il velivolo con spazi angusti soprattutto per Stanko Barac e Daniele Magro. Si procede allo scambio di posti per trovare una soluzione accettabile ma il volo è ricco di turbolenze e la fase di atterraggio non proprio tranquilla. Vento e pioggia incidono sulla traiettoria dell’aereo che si avvicina alla pista ad altissima velocità, tocca terra con energia e sbanda paurosamente nella fase di decelerazione. Tutto è bene quel che finisce bene anche se il ritardo costringe la squadra a disertare la prevista presentazione al Consolato Italiano su Park Avenue, dove a rappresentare l’Olimpia con aneddoti infiniti è Arthur Kenney che aveva anticipato il volo della squadra da Chicago. Anche il viaggio in pullman da La Guardia a Manhattan è lungo. Il pullman spunta sulla 34th street e attraversa l’isola passando per Lexington, Park Avenue, la Madison, la mitica Fifth Avenue e infine svolta sulla settima per raggiungere l’hotel proprio di fronte al Madison Square Garden in una New York fredda e piovosa ma non per questo meno rumorosa e affollata.

Questa versione del Madison Square Garden è la terza della storia. Si chiamava così perché sorgeva poco distante, a Madison Square appunto. Poi venne ricostruito e infine spostato nel 1969. Secondo la leggenda locale i Knicks non potevano vincere il titolo perché le squadre avversarie arrivando a New York riuscivano a dare sempre un po’ di più in un luogo tanto affascinante. Fatto sta che spostandosi dal leggendario vecchio Garden al nuovo vinsero davvero il titolo NBA al primo colpo. Ovviamente da quel 1969 ad oggi in quasi cinquant’anni di esistenza il Garden – nessuno a New York lo chiama Madison – ha subito profondi mutamenti e ristrutturazioni, l’ultima molto recente è stata una vera e propria ricostruzione. Ma il luogo non è cambiato, sempre nel maxi blocco che ha ai lati la settima e la ottava avenue da una parte e la 31esima e la 33esima strada. Incredibilmente sorge sopra la stazione ferroviaria di Penn Station o una stazione della metropolitana. Il campo di gioco infatti è al quinto piano della struttura circolare che una volta è la casa della boxe (qui Nino Benvenuti conquistò il mondiale dei pesi medi contro Emile Griffith) e poi è diventato un teatro, un’arena da concerti con al proprio interno anche sale più piccole come quella che nel 2006 accolse il draft NBA in cui Andrea Bargnani fu scelto al numero 1. Il basket nello sport la fa da padrone: oltre ai Knicks vi gioca molte partite la St.John’s University, L’altra squadra di famiglia, sono i Rangers di hockey. La proprietà di impianto, delle squadre di basket e hockey è la stessa: MSG, un impero di intrattenimento anche nel settore televisivo. Al vertice c’è James Dolan, da queste partite molto criticato per la gestione soprattutto dei Knicks ma che comunque non ha mai risparmiato un dollaro nel tentativo di riportarli al vertice e a quel titolo che manca dal 1973.

Dall’hotel all’A|X Armani Exchange Store su SoHo, ovvero la zona di Manhattan a sud (So) di Houston Street (Ho). Ci sono circa 200 persone a presenziare, inclusa una delegazione di ospiti del Maccabi capeggiati dal general manager Federman e dagli ex giocatori Nikola Vujcic e David Blu. Dopo un’ora e mezzo, ci si dirige a nord verso Central Park, risalendo la quinta strada per la cena finale, questa privata, al Ristorante Armani, ritrovando anche il Presidente Livio Proli. Una serata piacevole mentre fuori infuria il maltempo tanto che la partita di baseball dei Mets è stata saggiamente cancellata. Il giorno 4 della trasferta americana finisce alle 24.

 

DAY 5: l’Olimpia si allenerà al New York Athletic Club dalle 14 locali, le 20 in Italia per l’ultimo allenamento americano prima della gara di domenica alle 12 al Madison Square Garden o “The World’s Most Famous Arena come racconta lo speaker ogni volta che dà il benvenuto ai presenti.

 

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