Non c’era tanta gente nel palasport intitolato a Cresimir Cosic nel cuore di Zara, che una volta è stata territorio italiano e infatti apparteneva all’Italia quando vide la luce il padre del basket locale, Josip “Pino” Giergia, playmaker, poi allenatore, un maestro che ha lavorato anche nel nostro paese. E’ un peccato non ci fosse gente per questo torneo che profuma di EuroLeague in una delle culle del basket croato e – in un altro tempo – slavo. Nel 1964 a 16 anni debuttò nel KK Zadar, fondato dopo il secondo conflitto mondiale, il grande Cresimir Cosic, uno dei più grandi giocatori nella storia del basket europeo. Cosic era un centro di 2.10 ma tirava e passava la palla come un playmaker: andò a giocare in America, a Brigham Young, diventò mormone e da lì nacque il soprannome di “Vescovo Mormone”. In un’altra era avrebbe giocato nella NBA invece tornò in Europa e fece sfracelli alla Virtus Bologna, vincendo uno scudetto contro il Billy di Dan Peterson in finale. Per la Nazionale slava era una specie di anti Meneghin, nato un po’ prima, meno fisico ma più tecnico. Prima di trasferirsi in America per il college vinse tre scudetti slavi con il KK Zadar. Nel 1966 quando l’Olimpia vinse la Coppa dei Campioni, lo Zadar perse la semifinale contro la Slavia Praga. Altri giocatori di altissimo livello hanno giocato qui sulla riva dell’Adriatico, ad esempio Arijan Komazec, altro protagonista del campionato italiano soprattutto a Varese. Cosic in realtà era nato a Zagabria ma è cresciuto a Zara. Per questo, il palasport, bello, avveniristico, da circa 10.000 spettatori, è intitolato a lui e nel giardino esterno all’impianto c’è la sua statua a grandezza naturale. Lungo, magro, il pallone tra le mani. La sua maglia numero 11 pende dal soffitto come la 10 di Giergia. Cosic ha fatto anche l’allenatore, in Italia di nuovo a Bologna, ma è morto prematuramente nel 1995 a soli 46 anni.

IL VIAGGIO – L’Olimpia è alloggiata ad una mezz’ora dal palasport in un resort sul mare, bello, ma nell’area riservata a Milano, Maccabi e Bayern è collocato un “family hotel” pieno come un uovo di famiglie e bambini piccoli. La pace non è all’ordine del giorno. L’Olimpia ha raggiunto Zara mercoledì pomeriggio via Spalato e si è subito allenata. In serata è arrivato anche Nemanja Nedovic e la squadra si è ritrovata virtualmente al completo, ad eccezione di Curtis Jerrells. Dairis Bertans ha lavorato a parte, soprattutto in piscina, ma è recuperato e potrebbe rientrare in anticipo, già domani contro il Fenerbahce, a sua volta vittima di una piccola disavventura. Trasferendosi da Cagliari in Croazia, il gruppo ha perso l’aereo e ha dovuto volare su Venezia e poi raggiungere Zara in pullman. Un’odissea. Presenti diversi addetti ai lavori italiani, Lino Lardo, Matteo Boniciolli e Stefano Pillastrini che è nell’hotel dell’Olimpia e giovedì sera si è intrattenuto con lo staff.

IL GRUPPO – Ci sono stati avvicendamenti nel gruppo Olimpia, a livello di staff tra Cagliari e Zara. Luca Agnello ha sostituito Federico Conti al fianco del preparatore atletico Giustino Danesi; il gruppo dei fisioterapisti con la squadra quasi al completo è stato rinforzato da Claudio Lomma (complimenti intanto all’ex Massimo Simonetta, appena approdato ai San Antonio Spurs dopo un periodo successivo a Milano con il Manchester City); il dottor Ezio Giani è stato rimpiazzato da Matteo Acquati.

IL TORNEO – Battuto il Maccabi, l’Olimpia ha dedicato la mattina di venerdì al recupero e le terapie. Prima di pranzo, ha ricevuto la visita di Richard Stokes, l’ex direttore di gara inglese, oggi responsabile degli arbitri di EuroLeague, per un chiarimento sulle nuove regole in vigore dall’1 ottobre. Nel pomeriggio è previsto l’allenamento contemporaneo alle partite della seconda giornata del torneo, che si chiuderà domenica. E’ stato abbastanza anomalo cenare con gli avversari della partita appena giocata com’è accaduto giovedì sera, con i giocatori dell’Olimpia e quelli di Maccabi a fare la fila al buffet tutti insieme, dopo una gara relativamente tranquilla, ma con qualche piccola scaramuccia. Nulla di serio comunque. Sabato sera l’Olimpia troverà il vero Fenerbahce dopo la partita di Cagliari in cui i vice campioni di Turchia erano senza sette giocatori. Il Fenerbahce in Sardegna ha solo perso ma qui comincerà a fare sul serio pur privo di Gigi Datome che non è con i compagni al contrario di Nicolò Melli, e questo torneo l’ha già vinto tre volte.

 

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