Il giorno dopo una vittoria è sempre un gran bel giorno. Purtroppo l’attualità obbliga a ripartire per giocare appena 48 ore dopo. A Madrid. Contro il Real. Primo in classifica. Quindi com’è stata festeggiata la vittoria sull’Olympiacos? “Ho riguardato la partita che avevamo giocato contro il Real in casa. Male. E la loro partita con il Bamberg per capire se hanno cambiato qualcosa”, dice Coach Jasmin Repesa. Tutto questo mentre Dada Pascolo firmava gli ultimi autografi all’uscita dal Forum che gli aveva decretato poco prima il trionfo personale. Mvp Mvp Mvp. L’urlo finale in stile molto americano. Per chi conosce Dada: nessuno meritava più di lui una notte come quella. “Volevano la vittoria più di quanto la volessimo noi” ha detto Coach Sfairopoulos dell’Olympiacos. Concetto corretto di cui Pascolo è stato il simbolo. Nel quarto periodo correva di più, meglio, con energia e tempismo. Lucido.
Pascolo è sempre l’ultimo ad andare via (può insidiarlo Abass). Crivella il canestro di tiri. Da ogni posizione. Prova conclusioni strane. Come quel floater che nasce praticamente dall’anca destra simile a quello di Printezis. E quando ha finito tutto può rimanere ancora a tirare da solo. A volte senza uno scopo, per puro divertimento. Questo è Pascolo.
L’Olimpia si è data appuntamento alle 13.30 per la partenza verso Madrid programmando l’allenamento a destinazione. La domanda del giorno: Luka Doncic, il fenomeno 18enne del Real Madrid, recupera o non recupera? Nell’ultima partita di campionato contro Valencia non ha giocato il secondo tempo per un fastidio al retto femorale. Poi non è andato a Bamberg con la squadra. Ma Coach Pablo Laso conta di averlo perché non ci sono lesioni e sta bene. L’ha detto in Germania.
L’Olimpia ha vinto le ultime due gare di EuroLeague ricorrendo pesantemente ai debuttanti italiani. Simone Fontecchio contro il Galatasaray (con parole promettenti di Messina sulla Gazzetta dello Sport) e Dada Pascolo contro l’Olympiacos. Il Capitano Cinciarini è in forma fisica smagliante come gli successe in questo stesso periodo l’anno scorso prima che gli infortuni lo limitassero. Sono buoni segnali.
Il volo per Madrid parte da Malpensa in orario. Alle 15.45. Due ore di volo. Il comandante spiega che la rotta sarà un pochino diversa dal solito per schivare delle correnti particolarmente forti e questo inciderà lievemente sulla durata del volo. Poi si dilunga raccontando delle città che verranno sorvolate lungo il tragitto e offrendo anche le previsioni del tempo (pioggia a Madrid per venerdì). Prolisso e dettagliato. Comunque inusuale.
Il Real Madrid ha vinto a Bamberg con un’altra prodezza del solito Sergio Llull. Aveva cominciato la stagione segnando la tripla che in preseason aveva permesso al Real di forzare il supplementare e poi vincere contro Russell Westbrook e i suoi Oklahoma City Thunder. Ma sta continuando a segnare canestri risolutivi. Questo invece non è un buon segnale ma cosa dire di una squadra nella quale giocano Rudy Fernandez, Anthony Randolph e Othello Hunter oltre al miglior giocatore messicano del momento, Gustavo Ayon? Una squadra che ha Jaycee Carroll ovvero colui che è considerato il miglior tiratore puro di EuroLeague.

La squadra ha svolto la riunione alle 20 in hotel per poi dirigersi verso la Ciudad del Real Madrid ovvero il quartier generale di una delle più grandi società sportive del mondo. Ci sono una serie immensa di campi da calcio attorno allo stadio aziendale intitolato ad Alfredo Di Stefano. Il minipalasport interno è caldo, accogliente ed elegante. Ci sono quattrp campi separati da un tendone con l’opprimente logo del Real. L’allenamento comincia alle 20.30 con l’attivazione di Giustino Danesi. Dopo 30 minuti di lavoro finisce con una serie di sprint a tutto campo con andata a tutta e ritorno di recupero. Poi tocca agli allenatori. Si comincia con il walk-through. La squadra ripassa i giochi a metà campo poi contropiede cinque contro zero e al ritorno cinque contro cinque a metà campo. L’allenamento dura circa un’ora e 45 con buona intensità. Si finisce alle 22.15 incluso il defaticamento finale, per rientrare in hotel per la cena e il riposo in attesa della supersfida di domani.

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