Trasferta strana e importantissima per l’Olimpia: comincia al Lido alle 10 di mattina ma poi diventa una corsa a tappe. Primo stop Malpensa, secondo stop Bordeaux e infine 150 chilometri circa per arrivare a Boulazac, sede “neutra” della gara di Eurolega. Limoges ha l’impianto occupato e non può utilizzarlo. Boulazac è a circa 100 chilometri di distanza. L’Hotel Ibis Style, grazioso ma piccolissimo, sorge a circa quattro chilometri dal palasport, immerso in un centro sportivo. Spicca un campo da calcio con tribunette e pista di atletica.L’Olimpia arriva alle 16.30 circa, in tempo per la merenda  un po’ di relax. Alle 18.45 riunione, a seguire l’allenamento.

Non c’è Milan Macvan: mano rotta, resta a casa a curarsi e a fare atletica. Fin da questa mattina. Proverà a bruciare le tappe mentre attende con ansia di diventare padre per la prima volta. La moglie è in stato interessante e la nascita ormai è una questione di giorni. Così “raggiungerà” l’amico Kruno Simon che è appena diventato padre di Amelie e ha già dovuto lasciare casa per venire qui, in Francia, ovviamente. Durante il viaggio si discute della nuova Eurolega. Esprime qualche preoccupazione il preparatore atletico Giustino Danesi: “30 gare di Eurolega sicure sono sei in più di quelle attuali e non sono poche specie per chi fa la Nazionale”, rileva. In Italia ad esempio una squadra come l’Olimpia a fine stagione regolare avrà giocato due campionati di 30 partite, una squadra che non fa coppe avrà giocato la metà esatta delle gare. “L’ideale sarebbero roster abbastanza profondi da potersi permettere durante la stagione di fermare i giocatori per recuperare e ricaricare ma è ovviamente difficile”, continua Danesi.

Limoges è stata una specie di Cantù francese, ovvero una squadra espressa da un centro piccolo ma capace di competere ai massimi livelli europei e a vincere. Cominciò con la Coppa Korac contro il Sibenka di Drazen Petrovic e finì per impossessarsi di una storica Eurolega ad Atene: battuta in finale la Benetton Treviso con Toni Kukoc. Capolavoro tattico, difensivo, di Bozo Maljkovic. Protagonisti Jure Zdovc, il difensore sloveno che poi giocò anche in Italia a Bologna, Michael Young che vedemmo a Reggio Calabria, Richard Dacoury, uno dei primi grandi esterni francesi. Poi c’era Ferderic Forte, italiano di origini ligure, bandiera di Limoges e della Nazionale francese. Oggi è il presidente di un club che ha vissuto momenti drammatici con tanto di passaggio nelle serie minori ma è risorto. Negli ultimi due anni ha vinto il titolo francese ed è tornato in Eurolega.

Boulazac ha una squadra in seconda divisione e un palasport da Serie A. Se contiene 5.200 spettatori come dicono è solo perché le poltroncine sono larghe e occupano più spazio. Come dimensioni vale molto di più. E’ elegante, di tonalità scura e ben tenuto. L’Olimpia si allena dopo Limoges così c’è tempo per incontri tra amici, soprattutto Jasmin Repesa con il suo giocatore ai tempi della Fortitudo, Yakhouba Diawara. Il francese racconta anche ad Alessandro Gentile della sua recente esperienza ai Memphis Grizzlies: “Sono stato due mesi ma non ho superato l’ultimo taglio. Peccato, sono andato vicino a fare la squadra ma Limoges in Francia è la soluzione migliore”, dice. La squadra di allena per un’ora e mezzo circa. Rientra in hotel per le 21.45, orario della cena.

*Limoges: in realtà si gioca contro Limoges, a Boulazac.

 

 

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