KAZAN – E’ la sesta città russa, ben oltre il milione di abitanti, situata nella Russia centrale, sulla costa orientale del Volga, nel punto dove confluisce con il Kazanka. Kazan è anche la capitale della Repubblica del Tatarstan. Negli ultimi venti anni, ha avuto numerosi sussulti in campo sportivo. La squadra di pallavolo ha vinto dieci titoli russi; il Rubin Kazan di calcio gioca nel massimo campionato russo, ha vinto anche due titoli, l’ultimo però nel 2009, e nelle ultime stagioni è rimasto lontano dal vertice; la squadra di hockey partecipa alla Kontinental Hockey League che racchiude tutte le migliori squadre russe, ma anche formazioni da Bielorussia, Finlandia, Kazakhistan. L’Unics Kazan (Unics significa Università, Cultura e Sport) è stato fondato solo nel 1991, quindi ha appena 30 anni di storia, ma è sempre stato una delle migliori squadre russe, ha vinto l’Eurocup nel 2011, tre volte la Coppa di Russia e occasionalmente ha ottenuto un posto in EuroLeague, come sta accadendo adesso. L’Unics è ammesso come finalista dell’ultima Eurocup in cui ha eliminato la Virtus Bologna in semifinale per poi soccombere contro l’AS Monaco in finale. Il Presidente è Evgeny Bogachev, presidente della Banca Nazionale del Tatarstan che guida le sorti del club dal 1998. Attualmente, l’Unics è primo in VTB League dove ha perso solo una volta, contro l’Autodor Saratov. Nell’ultimo turno, ha battuto l’Astana con 18 punti di Mario Hezonja, uno dei grandi colpi del mercato.

IL RICORDO – Non ci sono tanti ricordi che legano l’Olimpia a Kazan. L’ultima visita risale alla stagione 2016/17, quando il Coach era Jasmin Repesa. Due anni prima, dopo lo scudetto vinto dall’Olimpia, proprio Kazan, determinata a fare strada in Eurocup, riuscì a firmare Curtis Jerrells e anche Keith Langford, una parte essenziale della formazione Campione d’Italia. Ambedue rimasero solo un anno a Kazan. Oggi, il general manager è Claudio Coldebella che da giocatore è stato lanciato ad alto livello proprio da Coach Messina alla Virtus Bologna. Nel 1991 insieme vinsero la Coppa delle Coppe nella finale di Firenze contro il Real Madrid. Coldebella aveva 23 anni, ma fu grande protagonista in sostituzione di Roberto Brunamonti che si infortunò nel corso della gara. In seguito, Coldebella è stato uno dei primi italiani a trasferirsi all’estero per giocare in Grecia e a fine carriera è stato anche all’Olimpia, dove poi ha avviato la carriera di allenatore, sospesa per intraprendere un percorso manageriale.

L’ARENA – La Basket Hall può ospitare fino a 7.500 spettatori, è stata inaugurata nel 2003 e poi rinnovata nel 2017. E’ stata costruita su volontà del Presidente Bogachev espressamente per ospitare il basket, anche se di tanto in tanto anche la pallavolo ha giocato qui. L’Olimpia ci ha giocato due partite di EuroLeague in passato e non è mai andata bene. Al momento, l’ingresso è riservato alle persone vaccinate ma il pubblico non può superare il 30% della capacità totale.

TRAVEL NOTES – L’Olimpia è partita non solo per Kazan, ma per una trasferta di cinque giorni in Russia. San Pietroburgo sarà la seconda tappa. Le inside sono tante anche dal punto di vista logistico: il viaggio è lungo (tre ore e 50 per raggiungere Kazan, per cominciare), il fuso orario, due ore, come già a Istanbul, confonde i ritmi e in Russia la temperatura è già molto gelida. A Kazan, si scenderà anche a meno 11 di temperatura minima, ma già all’arrivo era meno tre, con strade ghiacciate e vento forte. L’Olimpia ha raggiunto Malpensa dopo l’allenamento alla spicciolata, senza utilizzare il pullman, in modo da poter ridurre i tempi di rientro a casa nella notte di venerdì quando tornerà a Milano. E’ partito con la squadra anche Malcolm Delaney, ma solo per proseguire assieme ai compagni il percorso riabilitativo. In queste due gare non sarà utilizzabile. La cena è stata servita alle 22 locali, poi i giocatori italiani hanno ricevuto la visita del loro compagno di nazionale, Marco Spissu.

LO SHOOTAROUND – L’impianto di Kazan è identico a quello di Kaliningrad dove l’Olimpia giocò nel 2019 contro il CSKA. Ha la stessa struttura, la stessa disposizione dei posti, gli stessi locali. Si percorre un lungo corridoio che dallo spogliatoio conduce in campo, dietro un canestro. La squadra si allena per circa 50 minuti, tra ripasso del piano gara e tiri. Si fermano per una seduta supplementare Davide Alviti e Malcolm Delaney che sta completando qui il suo percorso di recupero. Prima si sottopone alle terapie del caso, poi svolge una parte atletica con Giustino Danesi e infine una tecnica con Mario Fioretti.

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