La sveglia potrebbe anche suonare alle 9.30 ma dopo un viaggio massacrante e il jet-lag nessuno dorme così a lungo. Bruno Cerella alle 8 di mattina è già sullo Chicago River, colazione consumata in fretta. Il primo appuntamento del secondo giorno americano è attesissimo perché la squadra si allena per la prima volta allo United Center. Qualcuno l’aveva già visto, qualcuno da tifoso come Robbie Hummel, qualcuno come Coach Jasmin Repesa si era già seduto su queste panchine anche se da giovane assistente di Pero Skansi in preparazione delle Olimpia di Atlanta. In trbuna c’è Ivica Dukan, croato da molti anni di stanza a Chicago, l’uomo che convinse i Bulls a puntare tantissimo su Toni Kukoc quando non era così normale farlo. Adesso ha un figlio uscito da Wisconsin che proverà a fare la squadra a Sacramento.

La squadra fa riunione in spogliatoio, che è quello dei Blackhawks di hockey che hanno vinto il titolo NHL nello scorso mese di giugno. Dopo trenta minuti la squadra usa la sala pesi degli stessi Blackhawks mentre il Maccabi termina la propria seduta di allenamento. E’ una squadra profondamente rinnovata rispetto alla stagione scorsa: è tornato Jordan Farmar, è arrivato da Nizhny Novgorod il bomber Taylor Rochestie, poi Vitor Faverani, brasiliano passato da Boston, Trevor M’Bakwe da Bamberg e si conta moltissimo sull’esplosione di Dragan Bender, non ancora 18enne supertalento che Nikola Vujcic – ex giocatore e adesso team manager – ha portato a Tel Aviv da Spalato. Purtroppo aleggia anche la brutta notizia comunicata da Nate Huffman, il centro che guidò il Maccabi all’inizio del secolo, deisivo nella vittoria europea di Parigi 2001 contro il Panathinaikos di Nando Gentile: Huffman ha un tumore al polmone, è malato terminale. Il Maccabi è sconvolto anche perché Huffman ha solo 40 anni.

Si passa davanti alle immagini dei grandi dei Bulls, prima di tutto Michael Jordan, un mito per tutti senza distinzione di nazionalità ovviamente. Nel tunnel di ingresso le immagini dei sei trofei di squadra  campione NBA suonano quasi come una minaccia per i giocatori avversari. La camminata diventa quasi una passerella per Gani Lawal, che fa corda per 15 minuti filati, per Robbie Hummel e Jamel McLean. L’allenamento è vero e intenso, con tanto lavoro a metà campo. Dura circa un’ora e mezzo, inclusi i soliti tiri finali, lo stretching. La visita pastorale alla statua di Michael Jordan, detta “The Spirit”, salta perché alcuni lavori in corso non permettono di raggiungerla. Il pullman quindi tira dritto e porta la squadra al ristorante “Rosenbud” su West Taylor, a cinquanta metri dalla NIASHF, la National Italian American Hall of Fame dove ad attenderci ci sono Ken Barlow e Mason Rocca. Il fondatore George Randazzo nel 1977 fondò la Hall of Fame italo-americana di pugilato e successivamente aggiunse la Hall of Fame sportiva in generale. Tra i personaggi commemorati Primo Carnera, Rocky Marciano, Rocky Graziano, Vito Antuofermo, Mike Eruzione l’italiano che guidò la Nazionale americana di hockey all’oro di Lake Placid 1980 nell’hockey, una storia diventata anche un film (Miracle on Ice), Vinny Testaverde e Joe Montana, due grandi quarterback, il nuotatore Matt Biondi, naturalmente Joe Di Maggio e la famiglia di piloti, gli Andretti. In un angolo all’ingresso una vetrina nuova è dedicata all’Olimpia Milano con le maglie di Mike D’Antoni, Arthur Kenney e Alessandro Gentile. A fare gli onori di casa è Ron Onesti, attore teatrale e proprietario dell’Arcada Theatre di Chicago, origini fiorentine, trapiantato a Little Italy. Coach Mario Fioretti invece accompagnato da Andrea Amato, Charles Jenkins, Jamel McLean e Robbie Hummel ha partecipato ad un clinic con una delegazione del Maccabi al BEST Training Center di Chicago per giovani giocatori. La serata finisce al “Frontera Grill”, ristorante messicano a due passi dall’hotel che introduce la giornata campale del debutto americano.

DAY 3: l’Olimpia andrà in campo in tarda mattinata per lo shootaround seguito da un clinic per allenatori della zona organizzato da Mason Rocca. La gara si giocherà invece alle 19.00 locali, le 2.00 in Italia con diretta su Fox Sports.

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