Da Milano a Cagliari e poi – mercoledì prossimo – da Cagliari a Zara. E’ una preseason molto particolare quella di quest’anno. L’Olimpia l’ha cominciata al completo poi ha perso i pezzi come previsto a causa delle Nazionali. Molti club hanno avuto problemi simili. In EuroLeague, Baskonia ha interrotto la preparazione perché aveva 11 giocatori impegnati con le nazionali. L’Olimpia ne ha sette ma a Cagliari si è presentata senza Curtis Jerrells e dopo la gara con la Dinamo Sassari ha perso anche Dairis Bertans. Normale vi fosse preoccupazione prima di affrontare senza nove giocatori su 13 un Fenerbahce che aveva esso stesso sette assenti ma all’interno di un roster più lungo, comunque rinforzato da giocatori giovani della propria cerchia, come Yordan Michev e Tarik Biberovic. Con quattro giocatori del roster non si poteva fare molto se non mostrare carattere. L’Olimpia ha fatto di più e ha anche vinto chiedendo a Mike James e Vlado Micov soprattutto di mettersi la squadra sulle spalle. L’hanno fatto giocando una partita strepitosa. Il Fenerbahce aveva pur sempre due delle tre guardie titolari (Tyler Ennis e Bobby Dixon), un esterno abituato a partire in quintetto (Marko Guduric) e il veterano Sinan Guler (ex compagno di squadra di Micov al Galatasaray). Semmai nei lunghi era meno attrezzato a parte Joffrey Lauvergne che quest’anno è tornato in Europa dopo un periodo di NBA chiuso l’anno passato ai San Antonio Spurs. Nella sua ultima apparizione in EuroLeague, al Partizan, era stato il miglior rimbalzista della competizione. E’ un giocatore di prima fascia: ha la statura di Tarczewski, è pesante ma si muove come un 4 e può tirare. Ieri è stato il migliore dei suoi, però l’Olimpia l’ha contenuto a rimbalzo. E’ stata una bella vittoria, che non conta nulla, ma ogni volta che batti una “powerhouse” come il Fenerbahce la soddisfazione resta. Le due squadre, quasi al completo, si affronteranno di nuovo a Zara sabato sera.

CAGLIARI-MILAN – Il “premio” partita è stato la presenza della squadra al completo alla partita Cagliari-Milan. La squadra rossonera ironicamente alloggiava nello stesso hotel dell’Olimpia anche se occupando un’ala distante dal resto del complesso, off limits, soprattutto ai tanti tifosi e curiosi che hanno preso d’assalto la struttura per osservare da vicino Donnarumma o Higuain. Milan Tv ne ha approfittato per intervistare Coach Simone Pianigiani che quando allenava la Nazionale ebbe modo di tenere alcune lezioni agli aspiranti allenatori di Coverciano. Tra quelli c’era anche Rino Gattuso, oggi allenatore del Milan. Condividere lo stesso hotel è stata comunque un’esperienza: si tocca con mano quale sia la dimensione organizzativa del pianeta calcio, con lo chef al seguito della squadra, la sicurezza dislocata in tutto l’hotel, il personale necessario per le esigenze di un gruppo di 25 giocatori. La partita non è stata spettacolare ma dal punto di vista dei giocatori dell’Olimpia è stata “fortunata”: entrambi i gol sono stati segnati esattamente davanti al gruppo, il primo di Joao Pedro subito all’inizio non è stato colto da tutti, quello di Gonzalo Higuain nella ripresa sì. Assente il Capitano Andrea Cinciarini, tifoso del Milan, il più appassionato tra i presenti era Mike James, peraltro tifoso della Juventus ma in generale di calcio. Raro trovare un americano così “caldo” per il “soccer”.

SIPARIETTO SU TWITTER – Mike James ha fatto gli auguri di compleanno a Keith Langford, ora al Panathinaikos. Langford ha ringraziato elogiandolo per come indossa la sua maglia rossa dell’Olimpia numero 5. “Vorrei fosse il mio numero, ma era occupato, avrò il 2” ha risposto MJ. Il consiglio di Langford: “Prova a comprarlo” (il numero. Ma James ha dovuto ammettere che “è un numero senza prezzo”. In effetti appartiene a Vlado Micov che l’ha sempre indossato in carriera. La curiosità è che Langford in effetti ha sempre giocato con il 5 tranne a Milano dove nel suo primo anno lo torvò indossato da Jacopo Giachetti (che non volle cederglielo) e nel secondo fu lui ad accettare che lo prendesse Alessandro Gentile (era lo stesso numero del padre). Quindi Langford a Milano è sempre stato il numero 23.

Ezio Giani

EZIUN – Il lunedì dopo le due gare di Cagliari è trascorso con una mattinata di lavoro individuale, fisico, in palestra. Unica eccezione il malconcio Dairis Bertans, accudito dal Dottor Ezio Giani, uno dei medici più longevi del basket italiano. Esperto nutrizionista, reduce da un’operazione all’anca da cui ha recuperato a tempo di record ma che fa trillare il metal detector degli aeroporti, Giani normalmente segue la squadra nelle trasferte di campionato, più raramente in Europa. Due anni fa ebbe la “sfortuna” di seguire la squadra a Istanbul quando una nevicata storica la obbligò a restare chiusa in hotel per due giorni e a ritardare il rientro a Milano; dopodiché era anche a Tel Aviv quando, allo scalo di Zurigo, la carovana biancorossa scoprì che il volo per Milano era stato cancellato. Così altra sosta in aeroporto e cambio di programma in corsa con deviazione verso Lugano e conseguente spaventoso atterraggio. Ma chiunque pensasse male di “Eziun”, come lo chiamano nello staff medico, ha dovuto ricredersi: lo scorso anno era lui il medico che accompagnò la squadra a Mosca in occasione della vittoria esterna sul Khimki. Giani è un personaggio interessante: fuma la pipa, legge tantissimo e si avventura alla scoperta delle città in cui viaggia attraverso lunghe passeggiate. Adesso però dovrà trovarsi un “compagno” nuovo perché quello storico, Dada Pascolo, è andato via…

GRAZIE RAGAZZI – Questi sono gli ultimi due giorni di presenza dei giocatori aggregati all’Olimpia per la preseason. Durante il viaggio verso Zara rientreranno i nazionali incluso Nedovic, trattenuto anche da un impegno promozionale con l’EuroLeague a Barcellona (ogni squadra ha “fornito” un giocatore in propria rappresentanza). Resterà per gestire l’emergenza e gli allenamenti Benjamin Ortner. Lasceranno il gruppo quindi Antabia Waller, tiratore ex Varese che ha recuperato dall’infortunio della scorsa stagione ed è pronto a riprendere l’attività; Levan Babilodze, ragazzo georgiano di formazione italiana che farà tappa a Tbilisi in attesa di trovare spazio in Italia almeno in A2; Ivan Maras, il più esperto a parte Ortner, bravissimo a rimbalzo contro il Fenerbahce, un ragazzo che fa gruppo e parla italiano perfettamente; Sasha Sashkov, russo di 18 anni, un talento vero, ragazzo giovane e timido che parla poco l’inglese e riprenderà il suo posto all’Helios Domzale nel campionato sloveno dopo una settimana abbondante con l’Olimpia.

 

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