Il quarto giovedì del mese negli Stati Uniti è il “Thanksgiving Day”, il Giorno del Ringraziamento. Le famiglie si riuniscono, si mangia il tacchino ripieno di castagne e il pomeriggio si guarda il football della NFL. Tradizionalmente gli americani che vivono qui si ritrovano e festeggiano insieme. Quelli dell’Olimpia – a casa di Aaron White – hanno allargato il ritrovo a tutti i compagni e famiglie, quindi prima di partire per Atene hanno trascorso un’intera serata assieme, con tanti, tantissimi bambini. Nessun assente, neppure Andrea Cinciarini che di lì a poco sarebbe stato allettato dall’influenza e impossibilitato a seguire la squadra ad Atene. Dove il Ringraziamento è stato festeggiato in qualche modo, una volta arrivati a destinazione con il rituale tacchino. Tom Bialaszewski è anche riuscito a guardare il football non foss’altro per assistere alla vittoria dei suoi Buffalo Bills sui Dallas Cowboys.

L’Olimpia si è allenata nella casa del Mediolanum Forum, per preparare la quinta trasferta stagionale di EuroLeague, la seconda ad Atene, oppure la terza contando la prestagione. Partita non indifferente per Christos Stavropoulos, il general manager, che è di Atene e all’Olympiacos ha trascorso 19 anni della sua vita professionale. Il suo rapporto con la squadra del Pireo nacque nel 1997: viveva in Italia e seguì la squadra durante la fortunata Final Four di Roma. Fu il primo dei tre titoli continentale del club biancorosso che oggi come noto non partecipa al campionato ellenico (fa la A2 con una squadra differente).

Vassilis Spanoulis, il leggendario giocatore greco, è a 65 punti di distanza da Juan Carlos Navarro: si appresta a diventare il primo realizzatore di sempre nella storia dell’EuroLeague. Saltò una stagione per giocare a Houston, ma poi tornò indietro. Ha vinto l’EuroLeague tre volte, con le due squadre di Atene, tre volte da MVP delle Final Four. Al momento ci sono solo quattro giocatori che abbiano segnato più di 3.000 punti in carriera, due giocano nell’Olympiacos. Se Spanoulis è secondo di sempre, Georgios Printezis è terzo. Ha superato i 3.000 punti quest’anno come Paulius Jankunas dello Zalgiris. Il duello tra ali forti promette interesse: Printezis ha 34 anni, Luis Scola ne ha 39. Insieme, hanno segnato oltre 5.000 punti.

L’Olimpia è partita alle 16.30 da Malpensa per atterrare ad Atene intorno alle 20. Tra le insidie della trasferta anche l’ora di fuso orario di differenza, un dettaglio, ma che crea qualche scompenso, dalla cena a tarda ora dell’arrivo, allo shootaround sempre molto tardi del giorno di gara. L’Olimpia si è allenata ad Atene alle 13.15 locali, un orario insolito, ma con la palla a due che verrà alzata alle 21.30.

Atene è decisamente, del punto di vista mediatico, la città europea che presta maggiore attenzione al basket. La mattina della partita, prima dell’allenamento, trascorre anche ottemperando agli impegni mediatici, che in Grecia sono sempre numerosi. Luis Scola è il più gettonato: ha una storia da raccontare. E lui la racconta sempre con grande pazienza e professionalità. “Lo scorso anno ero a Shangai ed ero pronto a ritirarmi, ma poi in Coppa del Mondo le cose sono andate molto bene, ci siamo qualificati per le Olimpiadi di Tokyo e sarebbe stato un peccato precludersi la possibilità di esserci una volta di più. Così ho parlato con Milano, con Coach Messina, che qualche segnale l’aveva mandato anche prima dei Mondiali ed eccomi qui”, spiega ricordando ancora che non gli piace quando dicono che “ho giocato bene, tenuto conto dei 39 anni, perché non mi danno punti extra per l’età. Gioco bene o male, l’età non conta”. Poi tocca a Shelvin Mack, Nemanja Nedovic e Coach Messina.

La gara di tiro a fine allenamento finisce in parità, sei vittorie a testa per le due squadre, così si decide tutto con un tiro da metà campo. Il primo a centrarlo è Michael Roll. Alle 14.30 locali, il pranzo e poi l’attesa della gara.

 

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