Nella galleria dei grandi centri che hanno giocato in maglia Olimpia prima del 1990 possiamo indicare almeno tre dei più grandi interpreti italiani del ruolo. Sergio Stefanini, la stella del Borletti anni ’50, Massimo Masini e Dino Meneghin che ha costruito due dinastie, prima a Varese e poi a Milano. Tra gli stranieri spiccano Skip Thoren, pivot della squadra che vinse la prima Coppa dei Campioni, Antoine Carr, il centro più esplosivo visto nei primi anni ’80, e Joe Barry Carroll che restò meno di un anno ma fu travolgente.

Sergio Stefanini: fuoriclasse veneziano, di madre brasiliana degli anni ’40-’50, un centro atletico che correva i 400 metri e secondo i pochi che l’hanno visto un atleta già moderno a quei tempi. Tremendo realizzatore.

Skip Thoren: stella a Illinois, uno dei più grandi centri della storia dei Fighting Illini, venne a Milano un anno prima di passare al professionismo e vinse la Coppa dei Campioni del 1966. 21 punti in finale.

Massimo Masini: inizialmente faceva il cambio di lusso dei centri americani, Thoren nel 1966, poi è diventato titolare. Un centro moderno, tecnico con oltre 4000 punti segnati in maglia Olimpia.

Antoine Carr: apparteneva all’era dei due centri per squadra ma accanto a Meneghin si adattava bene perché da rookie, prima di andare nella NBA, era un atleta eccezionale.

Joe Barry Carroll: neanche un anno a Milano, perché arrivò a stagione iniziata, vincendo tutto. Un mostro di eleganza, era al top della forma e si dimostrò in effetti di un altro pianeta.

Dino Meneghin: il più grande combattente e vincente nella storia del basket italiano. Arrivò a Milano a 31 anni e continuò a vincere come se ne avesse dieci di meno per un’altra decade.

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