Nel giorno dedicato a Sandro Riminucci, l’Olimpia soffre tanto ma mostra progressi almeno sul piano dell’energia e finisce la partita forte, meglio di Pesaro con qualche correzione difensiva. Sanders e McLean finiscono quello che Simon e Batista – ambedue oltre i venti – avevano costruito. Pesaro ha un grande Austin Daye, davvero strepitoso in attacco, che ritrova anche il tiro da fuori smarrito nelle ultime settimane, ma alla lunga deve arrendersi alla maggiore fisicità dell’Olimpia che prende il sopravvento a rimbalzo non solo con Batista (doppia doppia), ma anche con Sanders. Finisce 82-78 senza brillare ma con volontà e soprattutto interrompendo la striscia perdente.

IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia parte aggressiva in attacco: Kruno Simon segna due volte da tre, Esteban Batista e il suo gioco in post basso sono cavalcati da Kalnietis e il primo parziale è 10-0. Coach Paolini chiama time-out, Pesaro esce bene, Shepherd è il primo a mettersi in moto, poi si scatena Austin Daye usando la sua statura e velocità. Segna 10 punti nel primo quarto e tre volte riavvicina Pesaro a meno quattro. Alla fine del primo periodo è 23-17 Olimpia con nove punti di Batista e otto di Simon, più cinque assist di Kalnietis. Nel secondo periodo, Basile si presenta con un tiro da tre dall’angolo poi Lacey mette un lungo jumper e il 5-0 riporta Pesaro a meno uno forzando il time-out di Coach Repesa. Ma il momento favorevole agli adriatici prosegue. Il parziale si arresta sul 9-0 e tre punti di vantaggio con un gioco da tre di Batista. Pareggia prima lui e poi Simon dalla lunetta. Ma non dura. L’energia di Shepherd e la classe di Daye producono un altro allungo e il vantaggio si gonfia a quota sei, 36-30, poi tocca due volte anche i sette punti nonostante i 29 totali nel primo tempo di Simon e Batista. Lafayette dalla lunetta accorcia a meno tre, ma sull’ultimo possesso Daye sfrutta il vantaggio di statura su Cerella e con un giro e tiro firma il 44-39 dell’intervallo.

IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia impatta a quota 48 quando Macvan completa un gioco da tre punti, ma il tiro da tre dopo il canestro d’esordio di Lafayette non entra. Pesaro resta in controllo. Christon con un’entrata di forza genera il nuovo allungo sul 56-50 e Coach Repesa deve chiamare un nuovo time-out. Sul meno otto, segna Batista in semigancio, poi mette una tripla Kalnietis. L’Olimpia fa 5-0 e a 2’24” dalla fine è Pesaro a fermare la partita. La parità arriva a quota 58 con la tripla di Simon. Poi l’Olimpia riesce a mettere in fila qualche possesso difensivo efficace. Simon dalla lunetta fa 1/2 (chudendo a quota 31 la sua striscia di tiri liberi consecutivi a segno), ma sull’errore Batista strappa il rimbalzo e Kalnietis manda a segnare da sotto Sanders. Alla fine del terzo con un parziale di di 8-0, l’Olimpia è di nuovo avanti 61-58. Il vantaggio sale a quota su un gancio di tabellone di Batista, ma Daye risponde con una tripla, a Batista viene fischiato un tecnico per simulazione. Pesaro ne approfitta per rientrare a meno uno. Un’entrata di Christon vale la nuova parità, 68-68, a sei minuti dalla fine. Sanders fa 2/2, Kalnietis ruba palla a Lacey e chiude il contropiede che riporta Milano a più quattro. Ma Daye replica subito con una tripla. L’Olimpia resta a più tre dopo un grande fade-away di Sanders. Cerella sbaglia la tripla del più sei ma cancella il canestro di Lacey stoppandolo dalla parte opposta. McLean dalla linea allunga a quattro, Daye segna ancora su Macvan dalla punta della lunetta. Sanders con un’incursione in area libera McLean lungolinea. Jamel finisce forte al ferro, sbaglia il libero aggiuntivo ma sul pallone si avventa Sanders a garantire un nuovo possesso Olimpia. Poi McLean tiene il crossover di Daye, ruba palla e va a schiacciare l’81-75 con 45 secondi da giocare. E’ la giocata risolutiva anche se poi Daye fa 3/3 dalla linea e l’Olimpia perde un pallone sulla rimessa che Cerella recupera subito dopo. 82-78 il finale.

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