La vittoria in Supercoppa (qui il movie ufficiale) oltre ad avere un valore storico e statistico (prima volta che arriva in casa Olimpia; quarto trofeo dell’era Armani, terzo consecutivo) fa parte di un ulteriore percorso di crescita, un lavoro che Coach Jasmin Repesa e il suo staff portano avanti da due anni. La qualità del gioco espresso almeno negli ultimi sei quarti delle due gare, l’organizzazione della transizione e la capacità di mutare volto sono incoraggianti. Lo è anche che questo sia stato il miglior precampionato dell’Olimpia da anni. Includendo la Supercoppa in questa fase della stagione il bilancio è di 9-1. Unica sconfitta a Trento contro il Bamberg a sua volta imbattuto. Altre considerazioni…
Fattore K – Lo scorso anno Kruno Simon si infortunò nell’ultima partita degli Europei e dovette fermarsi perdendo giorni preziosi. Quest’anno ha fatto pochissime vacanze passando dalla finale scudetto al Preolimpico di Torino alle Olimpiadi di Rio de Janeiro e infine alla ripresa dell’attività. Al momento è in forma smagliante come si è visto prima a Desio e poi a Milano. Simon in forma significa avere in palla il miglior tiratore da tre punti della squadra e un giocatore che esalta la transizione potendo  tirare da tre prima che la difesa si schieri. I grandi tiratori, marcati stretti, godono delle libertà maggiori quando possono trovare spazio nei ribaltamenti. Nella finale con Avellino è stato evidente.
Fattore Hickman – Ricky Hickman è stato fermo 10 giorni saltando il torneo di Trento dov’è maturata l’unica sconfitta dell’Olimpia. Hickman è un ulteriore tiratore di fisico e personalità. Permette all’Olimpia di poter dividere la regia tra tre giocatori e giocare spesso con due playmaker come piace a Repesa. Lo faceva anche nei playoffs dell’anno passato. Hickman, Kalnietis (che gioca più come in Nazionale ovvero accanto ad un secondo manovratore, lì è Seibutis, ma senza lo stesso carico) e Cinciarini sono tutti diversi e ognuno porta qualcosa di diverso.
Il ritorno di Cincia – Lo scorso anno Andrea Cinciarini era arrivato al top della condizione a cavallo della Coppa Italia. Alle Final Eight era andato molto vicino al titolo di MVP. Era sicuro anche al tiro da fuori. Poi un infortunio lo costrinse a ridurre i carichi di lavoro e infine si è bloccato due volte. Gli infortuni l’hanno costretto ad un ruolo minore nei playoffs e gli hanno fatto perdere la Nazionale. Ira che sta bene il suo motore è tornato a toccare giri altissimi. Cinciarini ha energia e tiene I ritmi sempre alti. Questo serve ad una squadra che può ruotare almeno sei esterni per ogni gara.
Il segno di Zoran – Dragic non è un giocatore di talento cristallino ma è un giocatore polifunzionale che può fare tutto. In Supercoppa è stato il miglior rimbalzista della squadra, ha segnato e difeso. Soprattutto è un grande opportunista a rimbalzo e un maestro del gioco senza palla. I suoi tagli valgono canestri facili, ” rubati ” alla partita  e pesano tantissimo nell’economia della gara.
Gentile – Il Coach Repesa ha sottolineato diverse cose del Gentile della Supercoppa. La prima: veniva da due settimane di stop e non poteva essere al meglio poi prima della finale si è bloccato alla schiena. Ma ha giocato e non essendo al meglio si è messo a disposizione ed è stato utile. La seconda: ha difeso fortissimo e in finale contro Adonis Thomas ha concesso poco, quasi nulla. La sua stoppata da dietro su Marques Green è stata la cosa più bella della partita per spettacolarità e sforzo.
Olimpia camaleontica – Tre esempi. In finale Avellino ha recuperato a sorpresa il centrone Fesenko così ha potuto giocare praticamente sempre con un lungo di posizione. L’Olimpia non aveva Miro Raduljica. In quintetto è andato Milan Macvan. Anche lui era stato fermo ed era lontano dal top ma correndo e uscendo sul perimetro ha sfruttato l’accoppiamento. Lo stesso ha fatto Jamel McLean. Fesenko non era in forma ed è probabile che senza Raduljica soprattutto in EuroLeague i conti fisici siano difficili da far tornare. Ma poter cambiare pelle imponendo il proprio look è incoraggiante. Secondo esempio: contro Cremona il quintetto che ha spaccato la partita è stato quello con Dada Pascolo da centro. Pascolo non è previsto che debba essere impiegato in quel ruolo ma se serve può farlo. Così come Bruno Cerella al momento è stato aggiunto alla rotazione delle ali forti. È successo anche contro Cremona. Fisicamente tiene e potendo cambiare su tutti trovandosi in seconda battuta su un esterno enfatizza il volto della difesa Olimpia di quest’anno che cambia su tutti i blocchi per essere sempre aggressiva.

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