Gli è mancata solo la vittoria ed è un peccato, perché di fatto questo gli impedisce di festeggiare la prestazione di Istanbul come avrebbe meritato, perché a tratti è stata uno show aereo. Kaleb Tarczewski ha riscritto l’albo dei suoi record: valutazione (27), stoppate (quattro, forse ce n’era una quinta su un pallone toccato lievemente a De Colo che è stata archiviata come tiro sbagliato semplice), punti (19, con 9/11 dal campo). Tarczewski era dappertutto in una prova da 30 minuti di cui 16 consecutivi nel secondo tempo, senza mollare un attimo. E’ stata la prestazione migliore della stagione, ma non l’unica per il centro dell’Olimpia che ha valicato quota 400 rimbalzi in carriera (nove ieri; come curiosità i suoi 403 rimbalzi totali ne fanno il miglior rimbalzista All-Time dell’Olimpia in EuroLeague) e 500 punti. Nelle ultime sette gare, è andato in doppia cifra cinque volte, ha tirato con il 72.5% dal campo ed è oltre i sette rimbalzi a partita. In assoluto è settimo nel tiro dal campo, nono nelle stoppate e undicesimo nei rimbalzi in EuroLeague. E’ un caso abbastanza unico nel panorama attuale perché ha trascorso praticamente tutta la sua carriera professionistica a Milano, tre stagioni intere più una parte della quarta quando arrivò dopo 43 partite spese negli Oklahoma City Blue della G-League, l’unica altra squadra che abbia conosciuto al termine dei quattro anni di università ad Arizona.

Tarczewski ha cominciato a giocare alla Stevens High School di Claremont nel New Hampshire, dove è cresciuto all’aria aperta, la sua grande passione, simboleggiata dall’annuale viaggio estivo con gli amici, a pescare. Dopo il primo anno di liceo, al camp di un giocatore del luogo, Jay Murphy, un centro che è stato anche in Italia a Fabriano, venne indirizzato verso la St.Mark’s High School, non lontano da Boston, la stessa scuola frequentata dai figli di Murphy, che poi sono andati a giocare a Duke e Florida. In una scuola competitiva ad alto livello, Tarczewski è entrato di prepotenza nei radar delle grandi università. La scelta cadde su Arizona, dove ha vinto 110 partite in quattro anni, più di qualunque altro giocatore abbia mai giocato nei Wildcats, e ha giocato quattro volte il Torneo NCAA. Ha chiuso la sua carriera ad Arizona nei primi sette in presenze in quintetto, rimbalzi e stoppate. Due volte aveva pensato di lasciare il college anzitempo e due volte ha temporeggiato e rinviato il debutto nel professionismo. Così ha potuto anche laurearsi alla celebre Eller School of Business di Arizona. Al college, ha lavorato molto con Joseph Blair che a Milano portava il suo stesso numero 15. Ora Blair è assistente allenatore a Philadelphia nella NBA.

Kaleb non è stato scelto nei draft NBA del 2016, ma è stato firmato lo stesso dagli Oklahoma City Thunder: ha trascorso con loro tutta la preseason, incluso un viaggio in Europa per giocare contro Barcellona e Real Madrid, il suo primo assaggio di basket europeo. All’inizio della regular season, è stato collocato nella squadra di G-League, i Blue, per 43 partite promettenti. Ma a quel punto, è arrivata la chiamata di Milano e con quella è arrivata la sua vera carriera professionistica.

Qui il video dei suoi highlights a Istanbul.

 

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