Comincia sabato in Cina la Coppa del Mondo di basket più ampia di sempre, 32 squadre partecipanti tra cui l’Italia e – in tutto – quattro giocatori dell’Olimpia. Si gioca per il titolo, per le medaglie e per i sette posti in palio per accedere direttamente al torneo olimpico di Tokyo 2020: verranno assegnati alle prime due nazionali del continente americano, le prime due del continente europeo e la migliore degli altri tre continenti tenendo conto che il Giappone giocherà come paese organizzatore. Altri 17 posti garantiranno l’accesso al torneo preolimpico dell’anno prossimo (che a sua volta assegnerà quattro posti per le Olimpiadi), tra cui ovviamente tutte le formazioni che accederanno alla seconda fase.

LA FORMULA – Le 32 squadre sono divise in otto gironi da quattro squadre con le prime due che passano alla fase seguente mischiandosi con uno degli altri gironi portandosi dietro il risultato della prima fase. L’Italia – per chiarire – giocherà con Filippine, Angola e Serbia in successione. Qualificandosi troverebbe due tra Spagna, Iran, Portorico e Tunisia, ovvero la squadra di Michael Roll. Le prime due dei nuovi gironi accederanno alla fase ad eliminazione diretta. Infine, le due eliminate dagli otto gironi iniziali si giocheranno i posti di consolazione, ma soprattutto le rimanenti poltrone disponibili al preolimpico.

LA STORIA – E’ la diciottesima edizione della Coppa del Mondo, la prima si disputò nel 1950, ma il progetto è decollato negli ultimi 20-25 anni. Nel 1994 si disputò a Toronto e vinsero gli americani con la prima squadra di giocatori NBA presente alla competizione iridata. Quattro anni dopo ad Atene però non schierarono i giocatori NBA che erano alle prese con una disputa contrattuale con i proprietari e si accontentarono del bronzo dietro Jugoslavia e Russia. L’edizione del 2002 fu sorprendente: a Indianapolis, gli USA finirono sesti nel Mondiale vinto dalla Jugoslavia davanti all’Argentina. Due anni dopo alle Olimpiadi di Atene vinte dalla stessa Argentina sull’Italia, gli USA furono terzi. Così cambiarono approccio, nominando un allenatore a lungo termine e cercando di dare continuità al roster, e dopo il bronzo del 2006, tornarono a dominare la scena internazionale. Le ultime due edizioni le hanno vinte battendo sempre in finale i padroni di casa: nel 2010 la Turchia e nel 2014 la Spagna.

L’EDIZIONE 2019 – Gli USA hanno vinto le ultime tre Olimpiadi e gli ultimi due Mondiali con Coach Mike Krzyzewski in panchina. Dopo il suo passo indietro, la squadra è stata affidata a Gregg Popovich, 70 anni, cinque titoli NBA vinti con San Antonio. Ha in mano l’unica Nazionale con 12 giocatori NBA, ma questo dato di fatto maschera la realtà del numero enorme di defezioni, inclusi gli infortuni. Un solo membro della squadra americana è stato incluso nei quintetti All-NBA (il playmaker Kemba Walker) e solo tre hanno giocato un All-Star Game (lo stesso Walker, Khris Middleton di Milwaukee e Brook Lopez di Milwaukee). Nessuno ha la profondità americana, ma tutti hanno maggiore esperienza nel giocare assieme. La Grecia ha in Giannis Antetokounmpo l’MVP dell’ultima stagione NBA e il serbo Nikola Jokic è stato primo quintetto All-NBA nel 2019 con Denver. La Spagna schiera Marc Gasol, vincitore del titolo NBA con Toronto; il Canada è allenato dal campione NBA Nick Nurse; la Francia ha in Rudy Gobert (Utah) un perenne candidato al titolo di difensore dell’anno.

L’EUROLEAGUE – In tutto sono 52 i giocatori NBA presenti, 14 le Nazionali senza giocatori NBA (tra cui a sorpresa l’Argentina), ma sono 62 i giocatori di EuroLeague convocati, salve alcune defezioni dell’ultimo momento, con il CSKA che ha sei elementi presenti e comunque si registra almeno una presenza in tutte le 18 squadre. CSKA Mosca 6 (Antonov, Kulagin, Kurbanov, Vorontsevich, Hackett, Voigtmann), Real Madrid 5 (Campazzo, Deck, Laprovittola, Llull, Fernandez), Olympiacos 5 (Milutinov, Koniaris, Printezis, Papanikolau, Kuzminskas), Zalgiris 5 (Grigonis, Jankunas, Lekavicius, Ulanovas, Landale), Barcellona 4 (Ribas, Claver, Oriola, Pangos), OLIMPIA 4 (Roll, Della Valle, Brooks, Biligha), Fenerbahce 4 (Datome, Mahmutoglu, Sloukas, DeColo), Bayern 4 (Lucic, Lo, Zipser, Barthel), Efes 4 (Micic, Balbay, Sanli, Tuncer), Valencia 4 (Colom, Labeyrie, Dubljevic, Ndour), Panathinaikos 3 (Calathes, Papagiannis, Papapetrou), Zenit 3 (Ponitka, Zubkov, Albicy), Khimki 3 (Karassev, Valiev, Jovic), Baskonia 3 (Garino, Vildoza, Eric), Alba Berlino 2 (Giffey, Giedraitis), Maccabi 1 (Wilbekin), Asvel 1 (Maledon), Stella Rossa 1 (Faye).

L’OLIMPIA – L’Olimpia vanta quattro giocatori presenti, nonostante le forzate defezioni di Arturas Gudaitis e Nemanja Nedovic che negli ultimi anni sono stati membri costanti delle proprie nazionali. Sergio Rodriguez, uno dei capisaldi della Nazionale spagnola, ha preferito rinunciare. I presenti sono Amedeo Della Valle, top scorer dell’Italia nella fase di qualificazione, Paul Biligha e Jeff Brooks, quest’ultimo al debutto nella fase finale di una competizione internazionale. Infine Michael Roll gioca con la Nazionale tunisina con cui ha giocato un campionato africano. L’Italia gioca a Foshan debuttando sabato contro le Filippine, poi affronta Angola lunedì prossimo e Serbia mercoledì 4. La Tunisia a Guangzhou gioca contro Spagna, Iran e Portorico negli stessi giorni.

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