Lo chiamavano tutti Ricky. Enrico Pagani è stato il capitano del Simmenthal e ne era anche una specie di simbolo fuori dal campo: bello, occhi a mandorla, era nato a Shangai e la madre era russa, lo chiamavano “Il Cinese” e aveva avuto anche una parte in un film famoso dei suoi tempi, “I sogni nel cassetto” accanto ad una star dell’epoca, Lea Massari. Ha giocato nell’Olimpia dal 1949 al 1960, era un playmaker, faceva coppia nel reparto arretrato con Sandro Gamba e vinse qualcosa come nove scudetti. Ha giocato poco in Nazionale, 38 partite nell’arco di tre anni, ma non cambia che fosse un leader e proprio per l’aspetto la bandiera del Simmenthal di quegli anni. Era un leader in campo, introverso fuori. E’ scomparso nel 1998 a neanche 70 anni. Era una persona di grandissima cultura, che parlava addirittura 12 lingue e venne “usato” anche a carriera finita dall’Olimpia come traduttore. Fu lui alle Universiadi di Budapest a convincere Bill Bradley a venire a Milano. Fu lui a fare da interprete durante la trattativa tra Bogoncelli e Arthur Kenney.

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