Sarà per il corpo coperto di tatuaggi, la barba lunga (“Migliore di quella di James Harden”, scherza), Miroslav Raduljica ha esattamente il look dell’intimidatore. Naturalmente è anche alto 213 centimetri, ha il fisico di un pesista ma corre il campo e salta come se fosse venti centimetri più piccolo e venti chili più leggero. In realtà Raduljica è un gigante gentile, impegnato nel sociale (al Panathinaikos era Ambasciatore “One Team”), anche divertente, che riesce ad esprimersi in cinque lingue differenti. Quello che gli manca è stabilità.

Raduljica è cresciuto nell’FMP Zeleznik, grande scuola per giovani (è stato nel 2008 MVP degli europei Under 20 di Riga), poi ha giocato ovunque, Istanbul, Berlino, Belgrado, Mariupol, Milwaukee, i Clippers, la Cina, Minnesota e il Panathinaikos. Tante squadre anche a 28 anni e in un basket che cambia ogni giorno. L’obiettivo è che sia Milano la sua casa permanente. Raduljica è un centro puro ma con mani educate, che segnava oltre 12 punti di media in Eurolega al Panathinaikos, uno che combina stazza e gioco fisico con tecnica e velocità.

Tornerà a Milano a fine agosto, perché prima ha un impegno importante, le Olimpiadi di Rio. Raduljica era stato due anni fa uno dei protagonisti della medaglia d’argento serba in Coppa del Mondo e si era ripetuto un anno fa agli Europei (le sue ultime sette gare tutte in doppia cifra con un top di 27 e il secondo posto assoluto nel tiro da due, 61.7%). La Serbia era imbattuta quando ha perso la semifinale contro la Spagna di Pau Gasol, MVP della competizione. Quella sconfitta inopinata ha costretto la squadra di Sasha Djordjevic a giocare il Preolimpico a Belgrado. Dove tuttavia non ha corso rischi. “Abbiamo giocato bene tutte le ultime competizioni, siamo in grado di giocarcela con le migliori squadre del mondo, per cui le aspettative per Rio sono molto alte”, dice Raduljica.

 

Condividi l’articolo con i tuoi amici e supporta la squadra

Condividi l’articolo con i tuoi amici e supporta la squadra

URL Copied to clipboard! icon-share