Il ritorno del Capitano, che non doveva neppure esserci, ha deciso la serie con Trento. Quando a Capo d’Orlando si ruppe di fatto la mano destra, Alessandro Gentile si pensava potesse rientrare durante la semifinale. Poi il tutore è stato spazzato via in anticipo, poi Gentile ha provato a forzare i tempi del rientro, e si è ipotizzato che potesse ripresentarsi in campo prima della fine del primo round. Poi con un allenamento nelle gambe di contatto è sceso in campo in gara 1. “Non spevo cosa avrebbe potuto dare e sono contento che abbia giocato una gara 1 molto intelligente, prudente, al servizio della squadra”, ha detto Coach Repesa. Poi in gara 2, entrato con la squadra affondata in un avvio pessimo, se l’è presa sulle spalle, l’ha rimessa in partita e infine è ritornato a gestire la sua presenza con cautela, dentro il flusso del gioco. E siamo arrivati a gara 3, una partita durissima, per la ribellione di Trento all’eliminazione. In cui si è messo in partita con un gioco da tre punti, poi ha usato la sua taglia per attaccare l’area, infine nel quarto periodo è stato strepitoso. La sua tripla dall’angolo ha avviato il 6-0 del ricongiungimento quando l’Olimpia si era affidata alla difesa per non perdere contatto. Poi il finale: 2/2 dalla lunetta e canestro della vittoria. “E’ il Kiki Move”, ha precisato Mario Fioretti ricordando il giocatore degli anni ’80 (Denver e Portland le sue squadre) Kiki Vandeweghe che l’aveva brevettato. La difficoltà del tiro non era tanto nella pressione – segni e vinci, sbagli e perdi – quanto nella marcatura di Pascolo, un 2.03 con l’apertura di braccia di un 2.15. Pascolo era riuscito in precedenza a stoppare Gentile, arrivando con la mano da dietro a bloccarne la conclusione. Gentile lo aveva in mente e ha eseguito il movimento perfetto per renderlo innocuo. “Dobbiamo migliorare in tante cose ma soprattutto nell’approccio alle gare perché contro Trento siamo sempre partiti male”, ha detto alla fine. Il suo è stato un recupero prodigioso, venti giorni in anticipo sulla tabella di marcia, ancora di più in termini di rendimento. Adesso è a 23 punti dal terzo posto di sempre nella classifica dei marcatori Olimpia nei playoffs. Davanti a lui c’è Bob McAdoo. La storia prosegue.

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